Se hai seguito gli articoli che abbiamo pubblicato nelle ultime settimane saprai che abbiamo intrapreso un percorso di analisi a proposito dell’automatizzazione dei sistemi di trading. In particolare, preparandoci per la nuova edizione del corso Diventare Quant, stiamo esaminando quali sono gli aspetti fondamentali su cui si deve concentrare chi intende arrivare ad essere totalmente autonomo nell’autotrading, dalla pianificazione della strategia alla messa a mercato del Trading System.

Abbiamo innanzitutto appurato che ci vogliono tempo e dedizione. I motivi sono sostanzialmente due: il primo è che le competenze da acquisire sono molte e diverse fra loro, ed il secondo è che queste stesse informazioni devono essere elaborate e messe alla prova con esercitazioni pratiche affinché possano consolidarsi. Non è insomma possibile imparare ad automatizzare i sistemi di trading in due giorni.

L’autotrading effettivo non è che l’ultimo gradino di una scala che ne comprende necessariamente altri 6.

  1. Idea
  2. Programmazione
  3. Valutazione
  4. Ottimizzazione
  5. Validazione
  6. Portafoglio
  7. Autotrading

Con lo step che tratteremo in questo articolo, il terzo, entriamo realmente nel vivo della questione. Quella di valutazione o backtest del Trading System che ha un’importanza del tutto particolare e cercheremo di illustrarla nei prossimi paragrafi.

Cos’è la valutazione di un Trading System

Il trading system nasce da un’idea, successivamente tradotta in formule matematiche organizzate in algoritmi attraverso l’attività di programmazione. Se fino a qui hai avuto la possibilità di scegliere anche delle scorciatoie, come prendere l’idea di qualcun altro o ottenere un codice già scritto, dal backtest in poi non ci sono più sconti.

La fase di backtesting consiste nell’applicare il sistema a dati storici e sottoporne i risultati ad esame critico. Significa in sostanza mettere in esecuzione in nostro Trading System su contesti del passato, osservare gli esiti e stimare il rendimento delle sue performance. Ovviamente, più i dati in nostro possesso sono puntuali e minuziosi e maggiore sarà la fedeltà della simulazione.

Se eseguito manualmente, il backtest si rivela un processo lungo e laborioso. Fortunatamente, oggi esistono diversi software che supportano i trader in questa operazione: dispongono di ampie basi dati e permettono l’impostazione di regole di ingresso e di uscita del sistema di trading. L’utilizzo di una piattaforma integrata che abbia anche un motore di backtest è a nostro avviso la soluzione migliore.

Perché il backtest è importante

Eseguire il backtest sul nostro Trading System è fondamentale. In un certo senso ci dà l’idea di quanto il sistema potrà ottenere risultati in futuro. L’obiettivo principale è però – più precisamente – quello di portarci a conoscere il sistema, a comprenderne il comportamento per prendere coscienza dei meccanismi che mette in atto.

Come abbiamo affermato più volte, noi di Algoritmica puntiamo a formare trader consapevoli. Trasmettere quanto sia essenziale capire come si comporta un Trading System prima di utilizzarlo nella realtà e sui nostri capitali riconduce esattamente a questo. Il backtest ci fornisce una sorta di carta d’identità del sistema, ci dice chi è e cosa fa nella vita.

Anzi, ancora più calzante sarebbe considerare il Performance Report come un Curriculum Vitae del sistema che stiamo pensando di assumere. A monte, prima di metterlo all’opera nella nostra azienda e affidargli le sorti della nostra fonte di reddito, sarà doveroso verificarne le competenze. Vorremo quindi vedere come ha lavorato in passato e con quali risultati; vorremo inoltre valutare se le sue caratteristiche e lo stipendio che chiede sono in linea con le nostre disponibilità. In definitiva, il backtest è un colloquio di lavoro, altrettanto cruciale e decisivo.

Come si effettua il backtest di un Trading System

Una volta condotta la simulazione sui dati storici e raccolti i risultati, avremo tra le mani un Performance Report con diversi elementi da prendere in esame. Vediamone insieme alcuni tra i più indicativi, aiutandoci con esempi ricavati da un backtest in MultiCharts.

  1. Equity Line: rappresenta graficamente l’evoluzione dell’investimento affidato al nostro Trading System nel tempo. All’interno di un dato periodo, ci mostra l’andamento del nostro trade dall’ipotetico capitale iniziale a quello di chiusura.
    Equity Line dettagliata del trading system Prime HG

    Equity Line dettagliata del trading system Prime HG

    Le due linee verticali delimitano un arco temporale di circa due anni, durante i quali il sistema in oggetto non ha di fatto prodotto risultati. Questa nota “a curriculum” andrà soppesata con la dovuta attenzione, tenendo anche a mente che le situazioni passate sono soggette a deterioramento.

  1. Max Strategy Drawdown: conoscere il sistema significa conoscere il suo parametro di rischio. Mettendo in relazione il Drawdown con il Net Profit (NP/DD) otteniamo indicazioni per valutare il nostro massimo rischio sopportabile, sia in termini di capitale che di stress nell’attesa di toccare un nuovo massimo dell’Equity Line.
  1. Total # of Trades: questa metrica ci dà la capienza del report ed è fondamentale per comprendere la consistenza del Trading System. Senza un campione sufficientemente ampio non possiamo infatti determinare la significatività di una grandezza: un Drawdown di 10 assume un valore diverso a seconda che sia riferito a 6 o a 726 operazioni.

    Principali metriche del trading system Prime HG

    Principali metriche del trading system Prime HG

  1. Percent in the Market: è uno dei valori la cui osservazione deve avere la precedenza e indica per quanto (in percentuale) il sistema sta a mercato. Questa indicazione serve soprattutto per poter poi distribuire opportunamente il capitale tra i portafogli.
    Time Analysis del trading system Prime HG

    Time Analysis del trading system Prime HG

    In un arco temporale di 100, il Trading System in esempio sta a mercato per l’1,3%, in sostanza quasi mai. Dovremo dunque tener presente che, allocando il capitale sempre e solo su questo sistema, avremo un capitale regolarmente sotto-utilizzato.

  1. Monthly Period Analysis: espandendo il dettaglio a livello temporale possiamo osservare come si comporta il nostro sistema su base mensile.
    Monthly Period Analysis trading system Prime HG

    Monthly Period Analysis trading system Prime HG

    Il report ci mostra che il sistema ha registrato quasi tutti mesi negativi da Febbraio 2009 allo stesso mese dell’anno successivo. Considerato inoltre il numero di operazioni mensili, il recupero non sarà rapido. Ciò significa che non sceglieremo di tradare il sistema da solo, ma dovremo inserirlo in un portafoglio studiato ad hoc.

  1. Trade series analysis: indica il numero di trade in perdita consecutivi e l’ammontare del capitale rimesso.
    Trade Series Analysis trading system Prime HG

    Trade Series Analysis trading system Prime HG

    Qui, la serie consecutiva di trade in perdita ci è costata 5500 $: si tratta di un’informazione che dobbiamo necessariamente considerare per capire se l’utilizzo di questo Trading System si accorda con i nostri scopi.

Leggere un Performance Report significa chiedersi se siamo disposti ad utilizzare un sistema che, nel proprio curriculum, presenta determinati comportamenti. La premessa fondamentale deve essere che, rispetto al passato, la situazione potrà solo peggiorare. Detto questo: siamo pronti a fare trading con un sistema che, per almeno due anni, non riporterà risultati? Saremo in grado elaborare una strategia diversificata che ci permetta di inserire questo sistema in un portafoglio bilanciato? Sapremo gestire un elevato numero di perdite consecutive? Al termine del backtest dovremo avere tutte le risposte.

Errori da evitare

Uno degli errori più frequenti che i trader alle prime armi commettono è costruire il proprio grado di aspettativa del sistema sulla base del backtest. Il gesto tipico è prendere il Performance Report e andare subito a leggere il Net Profit. Anche inconsapevolmente, questo crea delle attese che, però, non sono ancorate nella attuale – né tanto meno futura – realtà dei fatti.

I parametri che prendiamo in esame ci permettono sì di capire quale sarà l’operatività del Trading System, ma in termini di comportamento, non di risultati. Per quanto approfondito, da un colloquio di lavoro non sapremo se quella che abbiamo di fronte si rivelerà una buona o una cattiva persona. Raccoglieremo informazioni sulla sua identità e sui suoi trascorsi, ma non avremo garanzie in merito a ciò che farà in futuro, in una situazione e in un ambiente diversi da quelli in cui ha operato fino ad ora.

Sbagli come questo si possono evitare lasciando da parte il “fai da te” improvvisato e dedicando del tempo alla formazione, allo studio di strategie e strumenti. In questo percorso, un contributo prezioso è la condivisione delle esperienze nel settore e il confronto con i trader più esperti. Un’occasione ideale per farlo sarà a Bologna, il 15 Settembre 2018, durante il Convegno Italiano dei Trading System.